STRIPTEASE

credits

STRIPTEASE con CLAUDIO CREMONESI

di CLaudio Cremonesi e Silvia Gribaudi
regia coreografica Silvia Gribaudi 
testi e giocoleria Claudio Cremonesi
assistente alla regia Francesca Albanese
disegno luci Alessandro Palumbi
styling Erica Sessa 
musica Autori vari LSKA/Luca Scapellato 

Produzione Associazione Culturale Piazzato Bianco e Zebra Impresa Sociale ETS
con il sostegno di Spazio Magnete (ECATE), Milano e Centro Culturale Rosetum, Milano

Striptease vincitore del Bando Trampolino Vetrina 2025, promosso dall’Associazione Circo Contemporaneo Italia (A.C.C.I.) con il sostegno del MIC, nell’ambito del progetto Circ_Up 3.0.

Striptease è inserito  all’interno el progetto EQUILIBRIO POETICO rete 2025-2027  tra danza e circo partner Associazione Culturale ZEBRA Impresa Sociale ETS- Circuito CLAPS Associazione Culturale ETS- MANICOMICS Teatro e  Teatro C’Art Comic Education Aps

STRIPTEASE è uno spettacolo di circo e danza.

Il giocoliere in scena è un uomo over 55 che porta domande e riflessioni sul valore poetico dello spogliarsi e del lasciar andare a partire da esercizi che si susseguono come in uno spogliarello.

In questo spettacolo la fragilità diventa la ricerca essenziale per cogliere quell’ intimità che disarma e offre visioni di un altro umano possibile. La pratica del Clown che è vincente nel fallimento e che ha dimestichezza col perdere, con il mettersi a nudo, svela le contraddizioni delle regole.

L’uomo in scena recita: “Mi sento come un giocoliere al contrario, un giocoliere a perdere. Perdere cosa? perdere cose…” Quando un giocoliere perde? Quando le cose cadono? Perdere vuol dire cadere? E’ possibile continuare a giocare dentro alle continue cadute? Che cosa siamo dipost* a perdere? Che cosa siamo dipost* a lasciare andare?

STRIPTEASE nasce dall’incontro di Claudio Cremonesi giocoliere, attore, clown con Silvia Gribaudi coreografa e danzatrice.

Il linguaggio dello spettacolo attraversa il circo, la danza e la parola. “Abbiamo lavorato partendo dall’usare i numeri di giocoleria come espedienti per parlare di altro” spiega Claudio Cremonesi.

“Il mio sguardo è stato più sul corpo” – dice Silvia Gribaudi – “sono colpita dalla fisicità di Claudio e dal suo movimento, dal suo modo di sentire ed interpretare la musica. Claudio ha lavorato sulle partiture di giocoleria al servizio del senso di quanto volevamo raccontare in questo spogliarello dedicato al perdere cose. Francesca Albanese come sguardo esterno ci ha aiutato a mettere a fuoco parole e immagini per raccontare uno spogliarello poetico.”

Torna in alto